| La Juve si laurea campione d'inverno grazie a un perentorio successo sull'Atalanta. Allo "Stadium" i bianconeri spingono per solo un tempo, ma chiudono con un 3-0 che non ammette discussioni. Il match si decide nei primi 45': vanno a segno Vucinic al 2', Pirlo al 14' e Marchisio al 27', mentre completa l'opera Manfredini, espulso prima dell'intervallo. Nella ripresa la squadra di Conte potrebbe arrotondare, ma spreca tante occasioni.
LA PARTITA
Il messaggio è arrivato forte e chiaro alle rivali, se ci sono, per lo scudetto: per battere la Juve bisogna essere perfetti e non sbagliare mai altrimenti non ci sono speranze. La sconfitta dell'Inter all'Olimpico aveva l'odore del sangue per lo squalo bianconero, che non si è lasciato scappare l'occasione di mettere altro spazio tra sé e gli inseguitori. E a pagarne le conseguenze è stata la malcapitata Atalanta, reduce da quattro ko esterni di file e con la sola colpa di indossare gli stessi colori dell'unica squadra, quella di Stramaccioni, ad aver violato lo "Stadium". Sta di fatto che alla fine non c'è stata storia e l'impressione è che se Buffon e compagni non faranno regali, il campionato si chiuderà ben prima dell'ultima giornata.
In campo la Juve ha risolto i conti disputando quello che è stato il miglior primo tempo della sua stagione nel giorno dei ricordi: quello della tragica scomparsa dei ragazzi delle giovanili Alessio e Riccardo, quello della festa scorsa scudetto e dell'addio di Del Piero proprio contro la Dea e quello del ritorno di Conte sulla panchina di casa, in campionato, dopo la squalifica.
Chiusa la scatola delle memorie, la partita, quella vera, dura mezz'ora. Anzi, meno. Vucinic imbeccato da Giovinco, Pirlo su punizione e Marchisio con un tiro da fuori leggermente deviato travolgono i bergamaschi, che, come la ciliegina sulla torta, restano anche in dieci per l'espulsione di Manfredini. Per il resto c'è poco da raccontare su una partita che vede la Juve dare una lezione di calcio spettacolo con un susseguirsi di azioni da gol. L'Atalanta sparisce dopo la ghiotta palla gol avuta da Denis per firmare l'1-1, quando Buffon rimedia allo scivolone di Marrone.
Il secondo tempo è pura accademia, anche se la Juve non rinuncia a giocare. Conte dà un po' di respiro a Vucinic, Barzagli e Marchisio, ma questo non basta a cambiare la sinfonia. Nonostante la fame di gol, il poker non arriva, un po' per la bravura di Consigli, un po' per la scarsa precisione degli attaccanti di casa e un po' perché Giovinco e Quagliarella, il più affamato di tutti, si fanno pescare in fuorigioco. Poco male. Visto come è andata, ci saranno sicuramente nuove occasioni.
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